Tra contestazioni e manifestazioni di dissenso per le repressioni cinesi in Tibet, è stata accesa oggi lunedì 24 marzo 2008, la “Fiamma Olimpica” dei Giochi della XXIX Olimpiade (Beijing 2008) che in questa edizione si terranno a Pechino (Beijing), in Cina, dall’ 8 al 24 agosto 2008 e che vedrà la partecipazione di circa 11500 atleti (119 per l’Italia), provenienti da tutti e 5 i continenti per 204 nazionalità diverse, a contendersi il medagliere olimpico.
La cerimonia, svoltasi nel sito archeologico dell’antica Olimpia a 320 km da Atene, in Grecia, è stata oggetto di vive contestazioni da parte di alcuni dissenzienti i quali hanno dapprima provato ad impossessarsi dei microfoni, quindi hanno tentato di sventolare in diretta televisiva una bandiera raffigurante manette al posto dei cinque cerchi olimpici. Subito bloccati dal servizio d’ordine sono stati prontamente identificati.
Nella stessa giornata in Nepal la polizia ha represso una manifestazione di profughi e monaci tibetani, arrestando 250 manifestanti.
Intanto il governo tibetano in esilio in India, parla di ben 130 vittime della repressione cinese, mentre le autorità pechinesi minimizzano a solo 19.
Quest’ultime assicurano che tra straordinarie misure di sicurezza sarà garantito il giro della fiamma olimpica (137.000 km) attraverso tutti e cinque i continenti per mano dei circa 4000 tedofori prescelti, anche tra le cosiddette zone a rischio (Tibet) per giungere, fra poco più di cinque mesi, a Pechino quando l’8 agosto 2008 la fiaccola, si poserà sul calderone olimpico per accenderne il “fuoco sacro” che darà il via alla cerimonia inaugurale della ventinovesima olimpiade moderna.
Tra sogni, ambizioni e violenze, sono tante le voci di protesta che si innalzano in coro contro le repressioni e i genocidi portati avanti con freddezza dalle autorità cinesi. È c’è già chi, a cinque mesi dalle olimpiadi, propone di boicottarne l’evento.
il significato della fiaccola
Nell’antichità la fiaccola olimpica assumeva un significato diverso da quello moderno. Essa va inquadrata nell’ambito delle “lampadedromie” ovvero staffette dove al posto dell’odierno testimone i frazionisti si scambiavano la fiaccola con la fiamma accesa dalla mano sinistra alla destra. (nella foto la fiaccola di Beijing 2008)
Essa aveva un carattere soprattutto religioso molto più importante di quello sportivo, motivo per cui la caduta al suolo della stessa o lo spegnimento della fiamma era di cattivo auspicio.
La gara, non faceva parte dei Giochi veri e propri e si consumava al di fuori dello stadio. Il suo scopo era quello di portare il fuoco sacro senza che esso si spegnesse e in maniera veloce per conservarne la purezza sino a giungere all’altare elevato al Dio cui era stata dedicata la festa, ove l’ultimo frazionista vincitore, accendeva il fuoco per il sacrificio.
Questo fatto verrà ripreso con l’accensione della fiaccola olimpica in occasione dei Giochi del 1936 a Berlino rivestendo un significato puramente simbolico e rievocativo.
Le olimpiadi: dalle "antiche" alle "moderne"
E’ ad Atene (nel sito di Olimpia) che nel 776 a .c. si disputarono i primi giochi olimpici, le cosiddette “Olimpiadi” (definite “antiche” per distinguerle dalle contemporanee “moderne”). A partire da quella data, i Giochi si ripetevano ogni quattro anni e in occasione della loro ricorrenza le guerre si fermavano in segno di rispetto (“Tregua Sacra”).
Nel 393 d.c. vennero sospese dall’imperatoreTeodosio (sotto l’influenza del vescovo di Milano Ambrogio) perché considerate un rito pagano, mentre le prime olimpiadi moderne si ebbero ben millecinquecento anni dopo tale sospensione, ovvero nel 1896, ad Atene, ad opera del barone francese Pierre De Coubertin che riuscì a ripristinarle non senza difficoltà ai congressi dell’U.S.F.S.A. (Unione delle Società Francesi degli Sport Atletici) del 1892, 1893 e 1894 (in quest’ultimo del 23 giugno 1894, venne fondato il Comitato Olimpico Internazionale, più avanti definito semplicemente C.I.O. cui venne assegnato il compito di organizzare i giochi olimpici).
La seconda edizione delle Olimpiadi si tenne nel 1900 a Parigi e cosi via ogni quattro anni come vuole la tradizione, ma a differenza dell’antichità, in occasione dei due conflitti mondiali sono proprio i Giochi a subire un’interruzione e non le guerre.
Secondo i principi del De Coubertin, far rinascere le Olimpiadi equivaleva a far rivivere quei valori religiosi e spirituali legati allo sport di tanti anni fa, realizzando nella civiltà moderna, come era già successo nell’antica Grecia, la perfetta fusione delle forze spirituali e fisiche dell’uomo, ma soprattutto riportare, attraverso le manifestazioni sportive, il concetto di fratellanza, di amore tra i giovani e di pace tra i popoli.
In relazione a questo verrà successivamente scelto (nel 1925) il simbolo costituito da cinque anelli intrecciati di diversi colori: blu per l'Oceania, nero per l'Africa, rosso per l'America, verde per l'Europa e giallo per l'Asia. Cerchi che oltre a rappresentare i Giochi Olimpici sono anche l’emblema del C.I.O.
(in Italia il C.I.O. è rappresentato dal C.O.N.I. Comitato Olimpico Nazionale Italiano).
“Chissà oggi alla luce dei fatti odierni quale sarebbe stato il pensiero del De Coubertin…”
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